Cefalea miotensiva: nuove evidenze ed efficacia dell’osteopatia sulla riduzione del dolore

La cefalea miotensiva è la più comune fra le “cefalee primarie”, con una prevalenza nella
popolazione mondiale attorno al 40% ed una netta predominanza nel sesso femminile. Di
frequenza e durata variabili, è caratterizzata da dolore bilaterale di tipo gravativo-costrittivo
e comporta costi altissimi ogni anno, fra visite ospedaliere, specialistiche ed esami di
laboratorio. Le terapie convenzionali offrono rimedi esclusivamente sintomatici, per lo più
farmaci analgesici o FANS. Eziologia e patogenesi, come per le altre cefalee primarie, sono
ancora ignote. Tuttavia recenti studi hanno evidenziato l’intima relazione fra la muscolatura
suboccipitale (cervicale alta) e la dura madre (la più esterna delle meningi), a formare un
complesso funzionale che, se sottoposto a tensioni anomale, può ridurre il drenaggio del
liquido cefalo-rachidiano a livello della base cranica, con conseguente aumento della
pressione inter-meningea e manifestazione del sintomo. Su queste basi, la terapia
manipolativa è stata largamente testata come cura alternativa non farmacologica, per la
riduzione di intensità e frequenza della cefalea. In questo ambito l’Osteopatia si differenzia
dalle altre terapie per via di un approccio non soggetto a protocolli, ma basato sulla
risoluzione delle disfunzioni rinvenute sul singolo paziente, tramite tecniche dirette ed
indirette ormai riconosciute efficaci sulla riduzione di intensità e frequenza della cefalea.

Marco Leoni – Osteopata
Laurea quadriennale britannica in Osteopatia
Bachelor of Science in Osteopathy, University of Wales
Master in Osteopatia pediatrica
Post graduate Certificate in Osteopathic Care of the Paediatric Patient, University College of Osteopathy (Londra)
Membro R.O.I. (Registro degli Osteopati d’Italia) – tessera numero 1971

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